(Pretoria 1919 - Polokwane, Limpopo, 2008) scrittore sudafricano nero. Nato nel ghetto di Marabastad, esule per motivi politici dal 1957, si stabilì prima in Nigeria e in Zambia, poi in Inghilterra, in Francia e negli Stati Uniti; nel 1978 è ritornato a Johannesburg, dove ha insegnato letteratura all’università del Witwatersrand. Esordì nel 1947 con i racconti Gli uomini debbono vivere (Men must live, nt), cui seguì la sua opera più importante, Giù nella Seconda Avenue (Down Second Avenue, 1959, nt), autobiografia che narra la vita di un nero dall’infanzia nel villaggio e nel ghetto urbano sino all’età adulta, segnata dall’esclusione e dalle lotte politiche contro il razzismo. In esilio M. divenne un esponente di primo piano dell’intellettualità africana con il saggio L’immagine africana (The african image, 1962 e 1974, nt). Intanto aveva pubblicato altre raccolte di racconti, Il vivo e il morto (The living and the dead, 1961, nt) e Angolo B (In corner B, 1967, nt), cui è seguita la raccolta Il canto ininterrotto (Unbroken song, 1981, nt). I suoi romanzi sono Errabondi (The wanderers, 1972, nt), che si rifà all’esperienza dell’esilio, Chirundu (1979, nt), ambientato nella società africana tradizionale, e Padre vieni a casa (Father come home, 1984, nt). Nel 1984 ha pubblicato il secondo volume dell’autobiografia, Africa mia musica (Africa my music, nt).